INTRODUZIONE ALLA TERAPIA STRUMENTALE - TERAPIA A ONDE D’URTO

IL PRINCIPIO FISICO

L’onda d’urto è una perturbazione transitoria definita scientificamente come un’onda acustica ad alta energia. È caratterizzata da un fronte di salita della pressione rapidissimo (circa 10 miliardesimi di secondo), brevissimi tempi di salita e discesa dello spike (tra 2 e 5 milionesimi di secondo) e durata complessiva del ciclo d’onda inferiore a 10 millesimi di secondo.

AZIONE

Le onde d’urto, prodotte da appositi generatori, generano una forza meccanica diretta che può essere indirizzata sulle parti del corpo da trattare. Sono in grado di propagarsi nei tessuti, in sequenza rapida e ripetuta. Il meccanismo d'azione è molto complesso e ancora in fase di studio approfondito. Le onde d'urto agiscono in modo diverso a seconda del tessuto patologico che vanno a trattare (ossa, tessuti molli, cute). In generale stimolano l'attivazione dei naturali processi biologici di riparazione.

EFFETTI

  1. Microframmentazione delle calcificazioni
  2. Neoangiogenesi (stimolazione e ristrutturazione del microcircolo)
  3. Antinfiammatorio
  4. Antidolorifico
  5. Anti-gonfiore
  6. Rigenerazione cutanea
  7. Stimolazione e riparazione dei tessuti

Tipi di onde d'urto

ONDE D'URTO ELETTROIDRAULICHE FOCALIZZATE

La tecnologia ad onde d'urto

HMT ha da sempre creduto nella tecnologia elettroidraulica che garantisce elevati standards di efficacia e qualità dei risultati grazie alle ottimali caratteristiche fisiche della curva/pressione tempo dell'onda d'urto:

  • Tempo rapidissimo di salita della Pressione durante la fase di ampiezza positiva (< 30ns);
  • Breve durata @ - 6 dB della fase di Pressione positiva (< 600ns);
  • Ampiezza ridotta della pressione nella fase negativa di trazione; la Pressione negativa raggiunge mediamente solo il 10-20% della pressione positiva massima.
Grafico onde d'urto

Principali vantaggi delle onde d’urto elettroidrauliche:

  • Massima efficacia clinica;
  • Ampio volume focale per un semplice puntamento della zona patologica;
  • Energia ottimizzata;
  • Minore durata del trattamento e basso numero di ritrattamenti necessari alla risoluzione della patologia;

ONDE D’URTO RADIALI O BALISTICHE

IL PRINCIPIO FISICO DI GENERAZIONE AD AZIONAMENTO PNEUMATICO O A INDUZIONE ELETTROMAGNETICA

Questo tipo di onde, diversamente da quelle "focalizzate" non si propagano convergendo o focalizzando la loro energia verso un punto o centro focale ma, invece, la divergono radialmente in profondità dal punto di contatto della testina del manipolo sulla cute del paziente; l'iniziale energia dell'impulso presente all'uscita dalla testina si disperde radialmente. Il dispositivo con il quale sono prodotte queste onde è costituito da un manipolo dotato di una canna entro la quale scorre un proiettile metallico che, con azionamento pneumatico o con induzione elettromagnetica, viene lanciato, con una frequenza regolabile da 1 a circa 20 colpi/secondo, contro di una testina metallica generando un'onda d'urto nel metallo che si propaga nel tessuto del paziente. La differente densità della cute del paziente rispetto al metallo della testina causa un forte degrado dell’onda d’urto con un brusco rallentamento della stessa che passa da 5.500 m/sec a 1.450 m/sec., con la conseguente deformazione e allungamento il tipico ripido fronte di salita dell'impulso di pressione (da 20-30 nanosecondi fino a qualche millisecondo). Con la denominazione di onde d‘urto radiali si intende quindi quel genere di onde che sono generate nel metallo come vere onde d‘urto ma che entrano nei tessuti del paziente come onde radiali. Questo tipo di onde sono meno indicate per il trattamento di patologie in cui è richiesta una certa profondità di penetrazione e sono in genere considerate meno efficaci delle onde d’urto focali in diverse indicazioni, ma trovano interessante ambito di applicazione nel trattamento dei “trigger points” (punti dolorosi), delle contratture e altre patologie muscolari e nel trattamento delle tendinopatie.

LE INDICAZIONI TERAPEUTICHE SULL'APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO


Le principali patologie riguardano:

    Tessuti ossei
  • Ritardi di consolidamento/pseudoartrosi
  • Necrosi asettica testa omero/femore
  • Fratture da stress
  • Algoneurodistrofia
    Patologie dei tessuti molli
  • Condrocalcinosi gomito, anca, ginocchio
  • Rigidità articolare spalla/gomito/anca/gin
  • Calcificazione e ossificazione
  • Miositi ossificanti
  • Fibromatosi di muscoli, legamenti, fasce
    Tendinopatie dei tessuti molli
  • Tendinopatia calcifica di spalla
  • Epicondilite laterale di gomito
  • Tendinite trocanterica
  • Tendinite della zampa d'oca
  • Tendinite post-traumatica di ginocchio
  • Tendinite del rotuleo
  • Tendinite del tendine d'Achille
  • Fascite plantare con o senza sperone calcaneale

LE INDICAZIONI TERAPEUTICHE IN ALTRE BRANCHE

In Urologia nella Calcolosi Renale e nella Induratio Penis Plastica;

Nell'ambito della Chirurgia nella Calcolosi Biliare;

In Odontoiatria nel supporto agli impianti complessi;

Nella Dermatologia e Chirurgia Plastica Ricostruttiva:

  • Difficoltà di guarigione di lesioni post-operatorie
  • Lesioni post-traumatiche
  • Ulcere venose
  • Piaghe da decubito
  • Sindrome del piede diabetico
  • Ulcere arteriose
  • Ustioni
  • Ferite infette

LE INDICAZIONI TERAPEUTICHE IN AMBITO VETERINARIO

Come per l'ambito umano l'utilizzo prevalente è rivolto alle patologie dell'apparato muscolo-scheletrico.